Le aspettative sono il male, ma quello vero. Appena si avvicina una data, un appuntamento, un anniversario, una qualsiasi ricorrenza, comincio a farmi film improbabili su quel giorno, chiaramente nella versione positiva e negativa. Peccato, però, che se la versione positiva è un cortometraggio, la mia indole da Calimero piccolo e nero mi porta più facilmente verso la deriva della negatività, a sviluppare una saga in dodici episodi con scenari drammatici in cui tutto va a rotoli e mi trovo amaramente delusa a bermi tè caldo con i biscotti in compagnia di una copia di Internazionale.
Comincio a pensare, poi, che i pensieri negativi abbiano il potere di avverarsi magicamente, della serie: mi hai chiamato? E mo’ eccomi qua!
Ecco, butto giù una semplice riflessione che mi sia da monito per il futuro, ma che forse lo può essere anche per chi è sognatore – o fesso – come me. Lasciate ogni aspettativa voi che entrate! Niente sogni a occhi aperti e desideri silenziosi: dichiarate quello che desiderate! Rompete le palle con richieste, velate e non, frecciatine, riferimenti e allusioni. Nel mio caso non mi riferisco a chissaché di tangibile, ma se per voi è così, va bene lo stesso. Soprattutto non comportatevi mai da persone non particolarmente viziate o troppo accomodanti. E se non vi viene naturale, forzatevi. Vedrete che paga.
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