Il buon giorno si vede dal mattino

Appena dopo aver girato la chiave la mia auto mi comunica:

– Attenzione, ghiaccio.

E un secondo dopo:

– Attenzione, carburante scarso.

Mancava solo:

– Pettinata con le miccette?

Grande tentazione di tornare in casa, rimettere il pigiama e tornare a letto.

A bocca aperta al telefono

Mi chiamano per un lavoro. È una cavolata, mi assicurano, un articolino che si scrive in un’ora, praticamente a occhi chiusi. Lo faremmo noi, se avessimo tempo, ma sai com’è.

Sì, è come se io andassi a comprare una torta di mele in pasticceria e dicessi alla commessa che fare la torta di mele è una cavolata, che la farei io se avessi tempo. E che magari verrebbe anche meglio.

 

L’ottimismo è il profumo della vita

Drinnnn

Amica – Ciao Laura, come stai? Scusa se non mi faccio sentire da mesi ma aspetto un bambino ed è un inferno.
Laura – …
A – Per mesi ho passato le giornate a vomitare e a contorcermi sul divano.
L – …
A – Non riuscivo nemmeno a parlare.
L – …
A – Ho perso quattro chili.
L – Beh… ehm… però ora andrà un po’ meglio, vero?
A – Sì, un po’.
L – Bene, dài, il peggio è passato!
A – Adesso non vomito più ma la pancia pesa, ho mal di schiena, le caviglie gonfie e non riesco a dormire.
L – …
A – E tu? Non vuoi averne uno? Sbrigati, fallo subito perché più si va avanti e peggio è!

E con questa iniezione di buon umore, buona settimana a tutti!

Il problema sono le aspettative

Le aspettative sono il male, ma quello vero. Appena si avvicina una data, un appuntamento, un anniversario, una qualsiasi ricorrenza, comincio a farmi film improbabili su quel giorno, chiaramente nella versione positiva e negativa. Peccato, però, che se la versione positiva è un cortometraggio, la mia indole da Calimero piccolo e nero mi porta più facilmente verso la deriva della negatività, a sviluppare una saga in dodici episodi con scenari drammatici in cui tutto va a rotoli e mi trovo amaramente delusa a bermi tè caldo con i biscotti in compagnia di una copia di Internazionale.

Comincio a pensare, poi, che i pensieri negativi abbiano il potere di avverarsi magicamente, della serie: mi hai chiamato? E mo’ eccomi qua!

Ecco, butto giù una semplice riflessione che mi sia da monito per il futuro, ma che forse lo può essere anche per chi è sognatore – o fesso – come me. Lasciate ogni aspettativa voi che entrate! Niente sogni a occhi aperti e desideri silenziosi: dichiarate quello che desiderate! Rompete le palle con richieste, velate e non, frecciatine, riferimenti e allusioni. Nel mio caso non mi riferisco a chissaché di tangibile, ma se per voi è così, va bene lo stesso. Soprattutto non comportatevi mai da persone non particolarmente viziate o troppo accomodanti. E se non vi viene naturale, forzatevi. Vedrete che paga.

Express yourself

Parola di Rob Breszny

E va beh

Cielo di piombo. Foglie ovunque, ma non più di un bel colore. Giorno di mercato, indi viabilità in delirio e parcheggio selvaggio. Colleghi dall’ugola ipertrofica. Apro il sito di un quotidiano online e compare questo:

E io come dovrei reagire? C’è gente che mi vuole male.

Ora legale

17.35. È buio. Il meccanismo dell’ora solare/ora legale mi è sempre sfuggito. Stringi stringi quello che ho capito è che portare avanti gli orologi di un’ora in primavera serve per risparmiare energia. E allora perché non portarli avanti di un’altra ora in autunno? Perché non istituire una doppia ora legale? Così, giusto per evitare questa mestizia mortale?

Natale??

Ieri sera ho visto le prime luminarie natalizie. Due enormi alberi addobbati di lucine scintillanti fuori da un grande magazzino. Ok, l’atmosfera natalizia, Jingle Bells, siamo tutti più buoni, tutta l’allegria che volete ma… è appena iniziato novembre e io non ho ancora smesso di pensare alle vacanze. Mi sembra di essere tornata la settimana scorsa! Non so se reggerò. Chiedo asilo politico nella repubblica dei centri benessere. Tipo in una sauna. Esco solo a primavera inoltrata.

È diventato miliardario?

Oggi sono stata accompagnata in redazione con la tamarromobile.
Grande interesse sulla piazzetta antistante il palazzo. Commento di Touba, il ragazzo senegalese che staziona qui sotto, rivolto al mio accompagnatore: “È diventato miliardario?”

Sullo sfondo, una delle scritte più simpatiche che campeggiano sui muri della città di V. In terza posizione dopo “Se ogni volta che penso a te spunterebbe un fiore vivremmo un’eterna primavera” e “Per amor tuo son teppista”.

Switch off o non switch off

Oggi ho saputo che lo switch off al digitale terrestre sarà il 25 ottobre.  Finora avevo resistito con Rai3, Canale5 e Italia1.  Ah, come dimenticarlo, una tv locale in cui si parla solo di calcio, tutte le sere. Se non ci sono partite si parla di quelle del giorno prima.  In rare occasioni ci sono dibattiti di attualità, in genere con ospite il sindaco di Monza (immancabilmente!). Insomma, dal 25 sul mio televisorino grande così non si vedrà più nulla.
E va bene, maledetti! Compro il decoder, vorrei essere una persona forte e migliore e sfidare il conformismo e non farlo, e dire fieramente che io sto senza tv. Ma poi, in realtà, che palle! Le persone sono migliori o peggiori perché non guardano la tv o la guardano? Si può godersi un telefilm o anche un programma trash e poi spegnere e leggersi un bel libro e avere una vita da persona senziente. Il fatto è che tra le polemiche sui programmi Rai e lo squallore inaccettabile della programmazione, sono settimane che accendo e spengo dopo 5 minuti.